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"Con maestria pittorica, Tiziana Galuppi riesce a rievocare un mondo di ieri, in toni delicati da acquarello e nello stesso tempo dai contorni decisi, appena schermati dalla nebbia della bassa ferrarese. Nella narrazione affiorano, trattate con lo stesso affetto riverente e commosso, rievocazioni del quotidiano della piccola e ormai scomparsa comunità ebraica di Cento e espressioni di un robusto e amato vernacolo contadino. Lo sfondo storico è quello di uno dei periodi più tormentati ed esiziali dell'Italia moderna, tra fascismo e liberazione. Su questa scena si muovono, vivono, amano e muoiono personaggi ai quali l'autrice si rivolge con empatica pietas, in un intreccio di condizioni umane che compongono una storia, quella di ognuno e di tutti." (Jack Arbib)